Autore

Aldo Ceccoli


DOLORE E POLITICA




Articolo, 2020.

 

Innanzitutto mi sembra infine corretto premettere che in generale mi muovo all’interno di queste tre citazioni: “La mancanza di scrupoli impegnata / nella registrazione delle entrate” (I. Bachmann[1]), “Ti venderemmo tutto quello di cui tu hai bisogno se non preferissimo che tu abbia bisogno di ciò che vendiamo” (J. Saramago[2]), “Certo che c’è la lotta di classe, ma è la nostra classe, quella dei ricchi, che la sta vincendo” (W. Buffett[3]).

Il liberismo è un programma politico e la sua mondializzazione è una costruzione sociale reazionaria. Non vi è una globalizzazione buona e una cattiva, ma la globalizzazione liberista è ciò che è, perché è stata pensata e realizzata per determinare gli esiti che presenta.   (continua)